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Venerdì 22 Ottobre 2021
Impiantato a un 65enne il primo cuore a pila in Italia

Il 22 ottobre 2001 all'ospedale San Matteo di Pavia viene impiantato per la prima volta in Italia il cuore artificiale "Lionheart".  A differenza degli altri cuori artificiali, che funzionano da ponte per chi è in attesa di un trapianto, Lionheart sostituisce completamente la funzione del cuore. La sua principale caratteristica è l’assenza di qualsiasi connessione o cavo transcutaneo, cosa che intuitivamente dovrebbe limitare il rischio infettivo, oltre che garantire una migliore qualità di vita al paziente. Più in dettaglio, le batterie ricaricabili sono alloggiate all’interno di un sistema “controller” in titanio e hanno un’autonomia di 20 minuti. Le batterie sono peraltro ricaricate, in maniera continuativa, attraverso un sistema “transcutaneo” di trasmissione dell’energia elettrica, che sfrutta la possibilità di trasmettere la stessa come corrente alternata, da una fonte elettrica esterna a una “bobina” interna, anch’essa completamente impiantata in sede sottocutanea all’altezza della parete toracica destra. In tal modo la pompa, alloggiata in addome in sede paramediana sinistra, è attivata elettricamente tanto dalle batterie ricaricabili (consentendo così al paziente una piena autonomia da fonti energetiche esterne per un massimo di 20 minuti), sia dalla fonte esterna al paziente, che sfrutta il suddetto sistema transcutaneo. L’intero sistema “controller” viene a sua volta completamente impiantato in addome, in sede sottocostale destra sottocutanea o sottomuscolare, ed è connesso da un lato alla pompa, dall’altro alla bobina interna di ricarica.  In tutto il mondo “Lionheart”  batte nel petto di  pazienti tra Germania, Francia, USA ,Italia e in Kazakistan, al 2019.

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